di Monica De Santis
E’ stata inaugurata ieri mattina al Museo Diocesano di Salerno l’esposizione “Itinerari” di Bartolomeo Gatto, sedici grandi opere che descrivono il percorso pittorico del maestro, scomparso di recente, e che vanno dal 2018 al 2021. “C’è bisogno di bellezza, soprattutto nei tempi in cui sembra dominare altro” ha detto monsignor Andrea Bellandi, che ieri ha presenziato al taglio del nastro. “Servono più occasioni in cui il cuore si riapra ad orizzonti più grandi di speranza. Queste occasioni sono preziose. Occasioni come mostre, concerti, iniziative che ci mettono davanti il genio dell’umano, della dimensione umana, questo è importantissimo”. Poi prima di recarsi ad ammirare le sedici opere Bellandi ha voluto inviare i suoi personali auguri a Papa Francesco, che ieri ha festeggiato il compleanno… “Auguro al nostro Pontefice, che il Signore gli doni salute ed energia, perché ne ha bisogno in questo tempo così particolarmente complicato. Il Signore deve continuare ad illuminarlo nel suo ministero che è un punto di luce non solo per i cattolici ma per tutta l’umanità che ha interesse a costruire ponti e non ad edificare mura”. Il taglio del nastro della mostra ha visto, la presenza della moglie e dei figli di Bartolomeo Gatto… “Siamo molto contenti – ha commentato il figlio Davide – perché questa mostra che ha avuto una gestazione molto lunga è stata messa finalmente in piedi. Diamo la possibilità a tutti i cittadini attraverso la visita del Museo Diocesano di visitare anche le opera di Bartolomeo Gatto, attraverso le grandi tele, che non sono molto semplici perchè non tutte le sale sono adatte al collocamento di queste opere. Ecco perché invito tutti a visitare entrambi, perchè non rimarranno delusi. – poi ha proseguito spiegando l’emozione di vedere realizzato un sogno dell’amato genitore – L’emozione è tanta, abbiamo avuto un riscontro molto forte, ci prepariamo a dei mesi di ripartenza. Inizieremo con una Fondazione dedicata a Bartolomeo Gatto, che non solo promuoverà le sue opere ma anche quelle di giovani artisti che vivono nelle aree interne che sono più svantaggiati, sono lontani dai musei, dalle grandi città, dalle università, e quindi ci aspetta tanto lavoro e ci auguriamo che in tanti ci saranno vicini in questo nuovo percorso che stiamo per andare ad affrontare”. L’evento si protrarrà fino al 30 dicembre, e vedrà anche due importanti appuntamenti in programma per il 24 dicembre (con un aperitivo per lo scambio degli auguri di Natale) e per il 30 dicembre (con un incontro al quale prenderà parte tra gli altri il professor Rino Mele). L’esposizione è stata promossa da Fabrizio Moscati, componente del comitato scientifico del museo diocesano stesso. Moscati, che è financial advisor di Allianz bank FA, ha spiegato che… “L’arte contemporanea, negli ultimi anni, sta conquistando una posizione sempre di maggior rilievo nell’ottica della diversificazione delle scelte di investimento. Unire la ricerca del bello alla composizione di un patrimonio familiare, è, oltre tutto una ulteriore soddisfazione personale”. Infine a presentare nel breve catalogo illustrativo le sue opere è proprio Bartolomeo Gatto nei mesi del primo lockdown pensato a questa esposizione aveva scritto… “In questi giorni di forzata reclusione, causata da una malattia invisibile, non mi sono lasciato travolgere da tristi pensieri. Ho intrapreso con determinazione un itinerario fantastico. Mi sono cimentato come un bambino in un’avventura: ho osato un nuovo gioco con i colori, visitando spazi siderali, esplorando con nuova attenzione le pietre, mie amiche e compagne di tanti viaggi. Le pietre si librano nello spazio, si staccano dalla Madre Terra. Si accendono di colori inaspettati rievocando il concetto di libertà. Si muovono con apparente leggerezza mentre una forza invisibile le fa vibrare e le lega in un armonioso girotondo. E’ un movimento traboccante di vita!”